questo periodo "Le ventre legislatif" e "La rue Transnonain". Soppressa la libertà di stampa (1835), si volse, sul giornale "Chiarivari", alla satira dei costumi e della società, contro i borghesi, in pieno accordo con l'amico e poeta Baudelaire. Dal 1848 cominciò ad appartarsi dalla lotta politica e a dedicarsi alla pittura. Divenne pittore con l'inizio del Secondo Impero di Napoleone III accogliendo la lezione di Goya, Franz Hals, Rembrendt, di una pittura rivolta al sociale. Eseguì le illustrazioni per Cervantes. Avendo lavorato da ragazzo come fattorino presso un usciere di tribunale ed essendo stato successivamente processato e condannato per una caricatura, egli conosceva molto bene il mondo della giustizia e furono proprio i tribunali, gli avvocati e gli ambienti legali ad essere oggetto di quella continua e pungente satira che contraddistinse tutta la sua opera. Altri suoi motivi ispiratori furono gli attori di teatro ed i lavoratori, visti comunque con evidente tenerezza e benevolenza. Egli realizzò inoltre numerose variazioni sul tema prediletto del Don Chisciotte. Eseguì anche alcune sculture, dal modellato rotto e fortemente espressivo: su tutte, la statuetta di Ratapoil. L'aspro accento polemico e l'evidente contenuto sociale alienarono a Daumier il favore del pubblico parigino del secondo Impero; ma gli artisti lo consideravano un maestro. Uno di loro, Jean Baptiste Camille Corot, confortò la sua misera vecchiaia acquistando per lui la piccola casa dove morì solo e dimenticato nel 1879 Chiudi