Nel video si sentono i primi spari e si vede la gente scappare. Poi c'è un taglio e l'autore del video si avvicina ad un capannello di gente, al centro della quale c'è il corpo del ragazzo ucciso, coperto da un lenzuolo. Dopo un altro taglio vediamo donne piangere sul cadavere.
Notizie storico critiche
Un rifugiato sudanese, Mousab Mohamad Hamad Adam, viene ucciso a copi di arma da fuoco dalle truppe di sicurezza del Niger.
Accade la mattina di mercoledì 25 maggio 2022 all'interno del campo profughi dell'UNHCR di Agadez, in Niger
Secondo le testimonianze, membri dell'esercito del Niger prima sparano proiettili in aria all'interno del
campo profughi e poi dirigono le loro armi direttamente sui rifugiati, colpendone uno a morte.
La situazione nel campo profughi di Agadez è molto tesa. L'UNHCR tiene qui troppe persone, in condizioni disagiate. Sono rifugiati, con diritto al ricollocamento in un paese sicuro, in Europa o in Canada, eppure la maggior parte di loro viene abbandonata qui, senza speranza di ricollocamento. Nel campo ci sono spesso sit-in di protesta. Come accade davanti all'ufficio UNHCR a Tripoli, anche qui gli impiegati dell'agenzia ONU non dialogano con i rifugiati e preferiscono sedare le proteste utilizzando l'esercito locale.
Così "le truppe di sicurezza praticano violenza fisica, arresti ripetuti, minacce di reclusione, esilio e uccisioni con proiettili sparati deliberatamente ai danni dei migranti". (Testimonianza scritta dall'autore del video)
La cittadina di Agadez, in Niger, è al centro del sistema di controllo delle migrazioni. E' allo stesso momento sia un crocevia che un limbo: i migranti spesso rimangono bloccati qui per anni.
Nel primo trimestre del 2022 circa 17 mila persone sono arrivate ad Agadez dal Mali e più di 8000 dal nord-ovest della Nigeria, in fuga dalle violenze.
Qui arrivano anche i "migranti di ritorno", ovvero chi non è riuscito a prendere in mare e fugge dalle violenze libiche o chi è stato espulso da stati come Libia e Algeria. Nel primo trimestre 2022 l'Algeria ha espulso più di 8000 persone, sulle espulsioni dalla Libia invece non sono stati diffusi numeri.
Le condizioni nella zona di Agadez sono terribili: "Non c'è né acqua né cibo nel deserto. I trafficanti abbandonano i migranti per strada, nel mezzo del deserto del Sahara. In molti muoiono, è rischioso" è una testimonianza (fonte Micromega).
Moltissime le violenze sessuali denunciate da rifugiate e rifugiati. Agadez è anche un nodo della tratta nigeriana, che qui viene intercettata dagli sfruttatori libici.