Il film raccoglie le testimonianze di un gruppo di operaie carpigiane che denunciano la loro condizione di sfruttamento, in un'epoca - i primi anni settanta - in cui gli asili pubblici e i servizi sociali erano ancora un miraggio e per le donne la scelta del lavoro si pagava a
caro prezzo. Le immagini del film - selezionate e montate da Guido Albonetti - fanno parte di un materiale più ampio (circa due ore in 16mm b/n) girato da Bernardo e Giuseppe Bertolucci a Carpi nel 1971, conservato in archivio; questo materiale sarebbe dovuto diventare un film inchiesta sulla condizione delle lavoranti a domicilio, quell'universo sommerso di operaie tessili costrette ad abbandonare la fabbrica (anche per maternità) e a lavorare per poche lire
01 :
Da: 10.01.18
Speaker. Pubblico. Alcuni PP di donne
02 :
Da: 10.04.56
1° Donna
03 :
Da: 10.08.48
2° Donna
04 :
Da: 10.10.49
3° Donna
05 :
Da: 10.13.28
4° Donna
06 :
Da: 10.14.04
Panoramica fino alla 3° Donna
07 :
Da: 10.14.43
5° Donna
08 :
Da: 10.14.52
Panoramica sul pubblico fino alla 2° Donna
09 :
Da: 10.15.22
6° Donna
10 :
Da: 10.15.52
7° Donna
11 :
Da: 10.17.00
8° Donna
12 :
Da: 10.19.19
1° Donna
13 :
Da: 10.20.50
9° Donna
SONORO
Da: 10.01.18
Speaker introduce il tema come una piaga sociale che distorce l'economia
Da: 10.04.56
1° Donna: "Allora io volevo dire questo che secondo me le organizzazioni di lotta dei lavoratori Cirio deve partire non solo girando di casa in casa per vedere se si può organizzare ma deve partire dall'ambiente interno della fabbrica perché qui c'è la mentalità da parte del padrone di trasformare la lavorante interna in lavorante a domicilio, c'è qui il discorso della difesa del posto di lavoro di fronte a queste minacce e non solo di fronte a licenziamenti effettivi. A Sorbara sulla base di 300 lavoranti a domicilio hanno diminuito il personale interno e adesso dicono che chiudono ...perché è un lavoro che si può benissimo trasportare all'esterno. (06.10) 'L'ambiente igienico è insano 'la lavorante a domicilio che stira, questi vapori che escono sono insalubri e portatori di malattie oppure quelli che lavorano con una lucetta, con gli occhiali sul naso che non ci vedono coi bambini in mezzo al pulviscolo atmosferico che sono portatori di malattie"
Da: 10.08.48
2° Donna: "Vuol dire che il lavoro i padroni ce l'hanno, anzi, sarà aumentato... il che noi in fabbrica ci minacciano ci diminuiscono le ore e noi siamo costrette a fare sempre delle lotte continue, non possiamo mica ritrovarci con queste lavoranti a domicilio per venire ad un accordo perché il lavoro può essere per noi dentro e anche per loro fuori noi non sappiamo chi siano che lavorano... Le gruppiste portano il lavoro fuori e noi non vediamo niente vediamo solo che ci dicono stasera andate a casa... Le lavoranti a domicilio non risultano. DOMANDA: Sareste disposte a scendere in piazza a fare sciopero per avere i nomi delle lavoranti a domicilio? In fabbrica siamo sempre più unite delle lavoranti a domicilio quando si pensa che una cosa è bene per l'operaio ripensa insieme ai sindacati... le lavoranti a domicilio se gli chiedi qualche cosa, di fare uno sciopero si rifiutano anzi sghignazzano... C'è molta diversità, siamo molto distanti per venire ad un accordo con le lavoranti a domicilio poi se parliamo di andar fuori Carpi non so come siamo messe"
Da: 10.10.49
3° Donna: "Quello che volevo dirle io anche in merito a quello che diceva la compagna della fabbrica è giusto che le lavoranti interne sono più unite nella lotta perchè hanno il contatto assieme giorno per giorno, noi lavoranti a domicilio è ben difficile mettersi d'accordo come si deve comportare.. se si riesce ad andare alla fabbrica senza le gruppiste... ad esempio il lavoro che svolgo io nel campo del ricamo e abbiamo da fare direttamente col datore di lavoro però in questi ultimi giorni con lo spauracchio che il datore di lavoro mette tra le lavoranti interne dicendogli che vuole diminuire le ore tra le lavoranti a domicilio perché dice che c'ha poco da fare... dicendo che si deve chiudere le fabbriche mentre questa è una falsità preparata dagli industriali perché il lavoro c'è, hanno sempre fretta e invece di far lavorare 10 ore. Ora ne fanno lavorare 16 su 24 perché le macchine delle lavoranti a domicilio devono sempre andare continuamente, però con questo spauracchio è successo che in delle fabbriche abbiamo dovuto rinunciare al lavoro perché sono rientrate delle lavoranti singole, che hanno dimezzato il prezzo dei campioni che noi abbiamo fatto. Il datore di lavoro ci ha detto se voi mi fate il prezzo di quella lì vi do il lavoro se no non ve lo possiamo dare. La risposta di noi è stata che noi non diminuiamo il prezzo e lui ci ha detto 'adesso ne ho alcune, come ne trovo altre a voi vi lascio andare'. Il fatto è questo"
Da: 10.13.28
4° Donna: "Non era poi mica vero che quelle glielo facevano a meno era un pretesto, fanno così...
Da: 10.14.04
... quando c'era lo sciopero delle lavoranti a domicilio assieme alle lavoranti interne il padrone ci ha detto ma voi cosa volete reclamare tanto lo fate voi il prezzo del campione però ad esempio facciamo il prezzo però ci fan concorrenza perché una fa un prezzo, una ne fa un altro, c'è tutta questa cosa"
Da: 10.14.43
5° Donna: "Lo ho già detto guardi, come ho detto prima io son di quel parere lì perché lui ci mette su l'un contro... è la sua arma, la sua difesa"
Da: 10.14.52
... se obbediamo ci riusciamo ma a casa non ci si riesce è quello che i padroni vogliono è un gioco politico questo. Secondo me si dovrebbero impegnare i partiti, il governo ad un certo punto deve anche intervenire no? Ma questo è tutto un gioco politico
Da: 10.15.22
6° Donna: "C'è una cosa, che a organizzare le lavoranti a domicilio deve essere una lavorante a domicilio e se io vado a portare i volantini, perdo tre ore e quelle tre ore lì non me le paga nessuno e poi diciamo. Non ci posso andare fin lì perché devo fare questo lavoro e intanto non vado a farmi neanche quell'interesse là, non posso mica andare ad organizzare le donne perché c'è da perdere due tre ore e così meglio ci organizziamo meno è sempre la stessa storia che succede"
Da: 10.15.52
7° Donna: "Dunque io lavoravo in fabbrica dovuto stare in casa per lavori familiari mi è capitato un giorno.. sono andata a consegnare il lavoro in fabbrica e poi mi han detto le diamo i soldi e poi aspetti il lavoro a casa noi non le possiamo fare la bolla perché non vogliamo essere controllati. Io sono andata a casa mi han dato il lavoro ma poco e me lo mandano col contagocce però il lavoro in fabbrica si prendeva molto bene. Quando lavoro poco mi tocca rivolgermi da un'amica si figuri andare da un gruppista o da un'amica si prende sempre meno invece in fabbrica si prendeva molto bene loro non vogliono delle lavoranti a domicilio singole perché non vogliono essere controllati e pagare i contributi in modo che noi siamo sempre sfruttate in quel modo lì"
Da: 10.17.00
8° Donna: "Io ho sempre lavorato a casa il gruppista del momento l'ha formato il padrone secondo me perché io andavo in fabbrica diretta a prendere il lavoro ad un bel momento mi voleva la macchina del sottopunto... io avevo solo la macchina da cucire mi sono rivolta ad un gruppista perché ero carica di lavoro... non sapevo come fare così sono rivolta alla gruppista... Così una volta 10 lire una volta 20 poi ci son gruppisti che si accontentano... però ce ne son di quelli... Ci son dei pezzi che il gruppista si tiene 300 lire... la signora della fabbrica dava 900 lire al singolo, al gruppista 950 lire per non andare a gravare sull'operaio e il gruppista all'operaio dava 600 lire; figuriamoci, quella signora faceva 20 pezzi al giorno, lui cosa guadagnava. Io in fabbrica non son mai potuta andare per via dei bambini come faccio... E le macchine che si comprano, perché io ho scassato una macchina da settantamila lire un'altra che ne costa 200 ormai è lì che va una Cucitalia 650.000 che adesso mi sono associata con un'altra non è che siamo gruppiste noi, noi siamo lavoranti a domicilio che ce lo portiamo a casa perciò ben 800.000 lire di macchine 12 anni che una macchina va ora ce ne vuole un'altra 300.000 mila lire però lì il guadagno quello si prende... a fine mese sono 80.000 lire ma lì dentro c'è la luce... (10.19.12) La fretta... Quando si lavora a casa perdere il lavoro o farlo"
Da: 10.19.19
1° Donna: "C'è chi lavora 12 ore o 13 a parte il fatto che non vive più... non vede più cosa succede nel mondo esterno e scollegato è anche un danno al movimento operaio del Carpigiano della maglieria. Se si fanno i grossi discorsi bisogna farli tutti. Quando si è fatto 12 ore addosso ad una macchina e poi non si va più neanche a discutere, o si è stanchi o si lavora, è questo il grosso discorso. Le lavoranti interne devono aiutare il lavoro a domicilio a disinserirsi dall'ambiente familiare e venirne fuori a discutere... Le lavoranti devono cercare di riuscire ad non accettare non solo i prezzi così bassi ma fare in modo di reinserirsi ancora nel discorso diretto col padrone... anche al gruppista, solo a livello d'informazione, chiedere... e informare il sindacato e la commissioni interne, che sono tutte notizie che collegate si trova il filo della matassa"
Da: 10.20.50
9° Donna: "Al mattino mi alzo alle 7, chiamo il ragazzo che va a lavorare in officina e poi prepara la colazione e poi chiamo il bambino per andare a scuola, lo preparo poi vado a fare i letti poi mi metto a lavorare a macchina e lavoro per 2 o 3 ore e poi quando sono le 11 mi devo alzarsi per far da mangiare la spesa... ci vado due volte alla settimana. Poi gli uomini arrivano a casa vogliono pronto e insomma su si corre sempre così un traffico e poi mentre mangio sto sempre in piedi in movimento. Poi quando ho fatto le faccende lavoro fino alle sei. Loro arrivano alle sette e c'è la cena e poi c'è il bambino ad insegnarci come si fanno i compiti che lì non ci si prende mai col maestro perché ci danno il compito... vogliono così, colà perché io andavo scuola trenta anni fa ma adesso io non riesco più ad insegnarlo e allora... il bambino tornato a casa mi ha detto le operazioni non son andate bene allora ho trovato una maestra che ci insegna a fare il compito, spendo 6000 lire al mese... se no io perdo due ore che se mi metto da un'altra parte a lavorare le prendo e poi so che lei gli insegna meglio di me. Quando abbiamo cenato alle otto sono già a sedere a lavoro fino alle 11 di sera e poi vado a letto. In modo che son sedici ore tutti i giorni a casa mia e penso sia così in tutte le case... e alla domenica se non vado via fatte le faccende che finisco verso le quattro mi metto al lavoro perché non so cosa fare... sono abbonata a noi donne lo guardo un po' e poi lo metto giù perché non ho tempo, il divertimento? Qualche volta ci si va il sabato ma cosa vuoi che conti sono stanca perché il sabato devo fare un po' di faccende... bisogna che a volte faccia un ballo per svegliarmi perché altrimenti mi addormento... è proprio così... bisogna proprio stare a casa perché altrimenti... è così, è la vita della lavorante a domicilio"
file 1 :
esterni, altoparlante su auto, annuncio assemblea pubblica sui problemi del lavoro a domicilio