Riprese effettuate in occasione dell'assemblea organizzata il 18 gennaio 1978 alla Fatme di Roma, durante la quale i lavoratori si sono confrontati sui temi della violenza e del terrorismo. Presenti il sindaco di Roma, Carlo Giulio Argan, i presidenti della giunta e del consiglio regionale del Lazio, Giulio Santarelli e Violenzio Ziantoni, e il segretario confederale della Cgil Bruno Trentin
PP di Giulio Carlo Argan, di Bruno Trentin, di Violenzio Ziantoni
Inq in PP di un uomo mentre parla
PP di operaie mentre applaudono
PP di operai
Inq di un operaio che indossa sul braccio la fascetta con la scritta "FLM"
PP di un operaio mentre parla
PP di Giulio Carlo Argan mentre parla
PP di una giovane operaia mentre parla
PP di Bruno Trentin mentre parla
Carrellata sugli operai intenti ad ascoltare
SONORO
Nastrino 1 (durata 16')
Ambiente - interno - assemblea
Inizia a parlare un operaio della Fatme
Parla di mandanti che istigano la violenza e delle cause sociali, della violenza. Dà un po' di cifre e dati
Altro intervento (non presentato), parla delle stragi fasciste
Operai che discutono tra loro - brusio
Un operaio prende la parola (ma non viene registrato)
Un dirigente Fatme interviene e legge un comunicato
Altro operaio prende la parola e chiede al dirigente se non è violenza il licenziamento, le malattie sul lavoro eccetera. Dice che il C di F è stato scorretto nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, sui fatti accaduti durante i picchetti dei giorni passati e che ha accusato, inguistamente, alcuni operai di appartenere al partito armato
Nastrino 2 (durata 16')
Parla un esponente della Regione Lazio
Spiega che la Regione ha indetto una conferenza sul terrorismo. Dice che Roma e il Lazio da anni sono nel mirino della violenza eversiva
Dice che la prevenzione del crimine e la sorveglianza sono inefficienti
Un uomo prende la parola e fa dell'ironia sul sabato che oramai è il giorno delle manifestazioni e non si può più uscire
Parla un operaio e pone l'accento sulla violenza fascista, chiama in causa il Msi
Parla un politico, Giulio Carlo Argan, sindaco. Parla della petizione indetta da Comune e Regione, fa riferimenti storici al 17 e al nazismo e ribadisce che oggi la democrazia va difesa perchè è reale
Nastrino 3 (durata 17')
Segue l'intervento di Argan. Parla di un disegno eversivo. Invita a firmare la petizione
Parla una studentessa, dice che la violenza non è mai giustificata, da qualunque parte venga
Parla una operaia, e cerca le cause della violenza tra il malcontento, la mancanza di servizi sociali, lavoro ecetera. Fa un parallelo tra la violenza di oggi con quella delle squadre fasciste nel 19
Parla un uomo politico (non c'è la presentazione)
Prende la parola un sindacalista (Bruno Trentin?). Parla delle cause della violenza
Parla dei giovani disoccupati
Nastrino 4 (durata 16')
Segue intervento Trentin
Parla del sindacato e del suo ruolo per battere la violenza. Parla del patto sociale
Dice che la democrazia nel sindacato è un baluardo contro il terrorismo
Parla della violenza sul posto di lavoro, come gli infortuni, la gerarchia nelle aziende, lo sfruttamento eccetera
Dice: "La maggior violenza è quella che mette contro uno sfruttato all'altro.."
Fa dei riferimenti storici, sulla resistenza e gli anni '20
Parla di guerra tra poveri
Nastrino 5 (durata 14')
Segue Trentin
Dice che la violenza politica di quei giorni "è lo stesso risvolto della violenza del sistema borghese capitalistico, che tende a dividere la classe lavoratrice..."
Dice: "Siamo di fronte ad un piano che tende a bloccare la democrazia e la crescita del movimento operaio..."
Fa appello all'unità della classe operaia per combattere il terrorismo
Ricorda il ruolo tenuto dalla Fatme nelle battaglie sindacali e politiche
Dice: "Chi spara ad un giornalista come Casalegno o ad un giovane fascista di 20 anni, è il nemico della classe operaia. E' peggio di un fascista..."