In un villaggio ucraino, negli anni durissimi in cui il potere sovietico pose l'obiettivo della completa collettivizzazione delle terre e l'eliminazione come classe dei kulak, i contadini ricchi, un gruppo di giovani vuole organizzare il lavoro agricolo in una cooperativa, in cui lavorare insieme utilizzando anche i moderni mezzi della
meccanizzazione, come i trattori. Nonostante le opposizioni che provengono da più parti, compresi i loro stessi genitori, i giovani contadini fondano la fattoria collettiva che vede tra i dirigenti Vasil, un giovane entusiasta e felice, anche perchè è innamorato. Ma i kulak decidono di eliminarlo e Vasil viene ucciso in un agguato notturno dal giovane kulak Choma, che lo abbatte con un colpo di fucile. I compagni, la fidanzata, i contadini poveri piangono la morte del giovane; il loro dolore è profondo, ma tutti giurano di continuare l'impresa e di rafforzare la fattoria collettiva. Quando arriva il primo trattore, l'aratura dei campi fa scomparire i limiti tradizionali tra i vari appezzamenti di terra. E mentre l'assassino Choma, isolato dagli altri contadini, non trova pace, e il pope del villaggio si pone inquietanti interrogativi sul bene e sul male, la pioggia che cade abbondante sui campi arati dai giovani della fattoria collettiva promette un raccolto ricco. La forza straordinaria di questo capolavoro del grande regista ucraino non risiede tanto nella trama narrativa quanto nella sua fattura formale, nella potenza espressiva delle immagini, nel ritmo lento e profondo del montaggio, che interpreta - come fino a quel momento non era mai stato fatto nel cinema - il mondo contadino, la natura, la terra, il suo perpetuo rinnovarsi, lo scorrere del suo tempo. *** In a Ukrainian village, in the hard years in which the Soviet government put the aim of full collectivization of land and the elimination of the kulaks as a class, the rich peasants, a group of young people want to organize agricultural work in a cooperative, in which work together using even the modern mechanization means, such as tractors. Despite opposition from more parts, including their own parents, young farmers founded the collective farm that includes among Vasil leaders, a young enthusiastic and happy, also because he is love. But the kulaks decide to delete it and Vasil is killed in an overnight ambush by the young kulak Choma, who knocks it down with a rifle shot. The comrades, the girlfriend, the poor peasants mourn the death of the young; their pain is deep, but everyone swears to continue the enterprise and to strengthen the collective farm. When the first tractor, plowing the fields dwarfs the traditional boundaries between the various parcels of land. And while Choma murderess, isolated from other farmers, no peace, and the priest of the village raises disturbing questions about good and evil, the abundant rain that falls on the plowed fields of the collective farm by young promises a rich harvest. The extraordinary power of this masterpiece of the great Ukrainian filmmaker lies not so much in the narrative and in its formal invoice, in the expressive power of the images, the slow pace and depth of the assembly, who plays - as until then had never been done in the Cinema - the rural world, the nature, the earth, its perpetual renewal, the passage of his time.