la maggior paternità va attribuita a Joris Ivens, costituisce uno dei livelli più estremi di quella tendenza - emersa soprattutto dopo il 1968 - a costruire film che fossero veri e propri strumenti politici funzionali ai processi e agli avvenimenti che si intendeva documentare. Postulato teorico pratico di quella tendenza era anche la realizzazione collettiva di un film, in un superamento della figura e del ruolo tradizionale dell'autore, del regista. Questo postulato si riflette nei titoli di testa del film, e probabilmente si riflette nella stessa costruzione del film, che alterna riprese documentaristiche con lunghi cartelli esplicativi e propagandistici, e con dialoghi dei protagonisti - contadini, operai, giovani, nuovi quadri politici laotiani - in cui sembra persino scomparire l'individualità dei singoli Chiudi