Nel settembre 2001 hanno avuto inizio in Ecuador i lavori per la costruzione dell'OCP (Oleoducto de Crudos Pesados), un oleodotto per il trasporto di greggio pesante, ad opera di un consorzio costituito dalle maggiori multinazionali del petrolio: Agip, Alberta, Occidental, YPF, Perez Companc y Techint. Il progetto è finanziato da
alcune banche private tra cui la BNL. L.oleodotto, lungo più di 500 chilometri, passerà lungo aree naturali estremamente fragili, ad alto rischio vulcanico, idrogeologico e sismico, mettendo a rischio la vita delle popolazioni locali. Amplierà le zone investite dall'estrazione petrolifera, coinvolgendo aree di foresta amazzonica finora intatte ed abitate anche da popolazioni indigene. Provocherà notevoli danni all.Ecuador e alla salute della popolazione, annunciando un vero disastro ambientale. I promotori della Campagna internazionale contro l'OCP sono Amici della Terra, Attac, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Carta, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Comitato Internazionalista U.wa, CRIC-Centro Regionale d.Intervento per la Cooperazione, DeA-Associazione Donne e Ambiente, Federazione Verdi Italiani, Greenpeace, Legambiente, Terra Nuova. MINI 1/8: generiche ai lavori di costruzione dell'oleodotto passando attraverso villaggi asfaltati con residui di petrolio, interviste. MINI 2/8: Intervista rubata a Miguel, operaio che si occupa di una piscina piena di petrolio e che per lavarsi utilizza un solvente altamente cancerogeno. Assemblea anti OCP. Scavi, tubi, pozze, barili, aspirazione, fiamme. MINI 3/8: Fuochi, Rio, tribù dei Cofanes. MINI 4/8: Cofanes, Alexandra, Rio, tramonto, laguna, Mindo (bosco patrimonio dell'umanità attraversato dall'oleodotto), cancello e guardie notturne. MINI 5/8: Mindo. MINI 6/8: Occupazione del palazzo dell'Eni. MINI 7/8: Eni, Salvador, Titta, camcar. MINI 8/8: Ecuador, Otavalo, Inti Raymi (festa del sole)