Fori Imperiali. Scommessa vinta. La questura darà una cifra ufficiosa di 50 mila e dal palco il Prc dirà tre volte tanto (...) Come al solito una stima onesta è nel mezzo, ma c'è forse più gente dell'anno scorso se si pensa che alle 15.45 la radio della ps fa sapere che la testa è già a Castel Sant'Angelo mentre la coda lambisce ancora l'altare della patria: l'insolito percoso ha portato fortuna (...) E' comunque l'opposizione alla guerra a dominare la piazza del Prc, dipinta di rosso da migliaia di bandiere del partito e da quelle con il volto di Che Guevara (...) Anche a Roma "no alla guerra" vuol dire solidarietà internazionale. Dietro le personalità che marciano in testa si moltiplicano le bandiere dei popoli senza stato, che rischiano di pagare il prezzo più alto delle minacce di guerra. Bandiere palestinesi, certo, ma anche curde (...) Si alzano slogan contro Bush e Berlusconi, contro la loro "guerra preventiva". I Giovani comunisti gridano il loro "no" all'attacco all'Iraq negli amplificatori piazzati sul solito tir (...) Giovani comunisti offrono una pacifica incursione alla blindatissima ambasciata statunitense di via Veneto. Arrivano in centocinquanta in piazza Barberini (...) portano solo un lungo striscione nero "Disobbediamo alla guerra - Giovani comunisti/e" e una lettera in inglese, rivolta ai familiari delle vittime degli attentati dell'11 settembre (...) La lettera la porta Nicola Fratoianni, coordinatore dei Gc, con lui c'è l'onorevole Giovanni Russo Spena (...) Alla fine un funzionario diplomatico si avventura fino al cancello per ritirare la missiva e i centocinquanta, scortati dalla Digos, possono tornare alla metropolitana per raggiungere il corteo, la cui testa nel frattempo è arrivata a piazza del Popolo Chiudi