Italiana del Lavoro (CGIL). L'intervista si snoda tra varie tematiche, dalla formazione dell'organizzazione dei lavoratori come attore sindacale alle lotte e momenti di rottura, fino a indagare le peculiarità del Sindacato Pensionati Italiani (SPI).
Forni ricorda l'avvio della sua carriera alla Camera del Lavoro di San Giovanni in Persiceto subito dopo la Liberazione e dal ‘47 alla Federterra provinciale, a Bologna. Elogia la fondamentale attività del sindacato tra il ‘45 e il '53, sia a livello locale che nazionale, nella fase di ricostruzione del tessuto economico e sociale del Paese. Per Forni, è stata una stagione propositiva, di attenzione ai bisogni reali di lavoratori e non, anche se segnata dalla rottura dell'unità sindacale nel ‘48, dalla sconfitta alla Fiat del '55 e da una massiccia emigrazione dal Sud verso il Nord e l'estero. Accenna anche al rapporto tra fascismo e movimento sindacale, con le leghe rosse e bianche e gli scioperi.
Ricorda l'art. 38 della Costituzione e ribadisce la necessità di una generalizzazione dei diritti sociali, uguali per tutti. Riflette sullo Stato sociale e elenca le leggi di riforma che tendono a un'unificazione come per le pensioni, la sanità e nel campo dell'assistenza, ottenute tra il ‘45 e gli anni Novanta.
Dopo aver tracciato i rapidi cambiamenti degli anni Settanta, con i governi di unità nazionale, l'omicidio Moro e i problemi della Banca d'Italia, mette a confronto gli avanzamenti italiani in campo sociale con la situazione internazionale e gli attacchi che Stati Uniti e Regno Unito muovono contro lo Stato sociale. Degli anni Ottanta rievoca invece i problemi economici e la forte inflazione nonché il tentativo di affrontare a pieno le questioni dello Stato sociale.
Forni rievoca il suo incarico da dirigente generale del sindacato dei pensionati negli anni Ottanta e presenta questo attore sociale che fornisce assistenza e esamina i temi della vecchiaia. Infine sottolinea l'importanza degli anziani nelle dialettiche politiche e di voto.
L'intervista termina con un'aspra critica al governo Berlusconi e alle strategie del centrodestra Chiudi