condannati a morte di Franco e la sua personale vicenda: in quanto di origini Italiane, spedito in Italia dal consolato è così salvato dalla condanna a morte, lungo un viaggio che da Barcellona passa da Genova, dal tribunale fascista di Bologna e finisce con il confinamento a Ventotene e con l'incontro con i reclusi della Manciuria. E' dall'esperienza del confino che germina il contatto con una brigata partigiana in Italia, quando, conclusa l'esperienza, Alberto è costretto alla fuga sui monti attorno a Torino. Pur deluso dall'utopia socialista, alla domanda di Grimaldi su quale sia in quel momento presente il nemico da combattere, Tibaldi risponde "il Capitalismo", in quanto forza che ancora nega lo sviluppo sociale.

Parte della video intervista è rieditata e pubblicata in Fabio Grimaldi e Pietro D'Orazio (a cura di), Memorie di una guerra civile. La Spagna del 1936 nella voce dei testimoni, Il Manifesto Libri, 2003
In allegato alla scheda la trascrizione dell'intervista. Chiudi