All'interno di un salotto, Silvio Berlusconi, seduto davanti ai giornalisti su divani bianchi, illustra le intenzioni di Forza Italia di organizzare un coordinamento capillare del Polo, prospettando alleanze future anche con il Partito Popolare. Berlusconi denuncia quindi una serie di notizie tendenziose e false nei suoi confronti, da parte di politici,
di giornalisti, di magistrati. Egli trova assurdo anche l'attacco alle imprese e alle industrie italiane, leggendo, in merito, un promemoria. Inquadrature in primo piano, medio, totale della figura di Berlusconi, si alternano con totali dell'ambiente, in cui sono inclusi i giornalisti. Si susseguono anche dettagli e particolari soprattutto delle mani dei giornalisti mentre scrivono sui taccuini. Berlusconi risponde alle domande dei giornalisti sulla riforma elettorale, sulle scelte del Polo, sulle posizioni dei popolari. Ribadisce l'importanza di un'alleanza di governo che intende promuovere, anche con i popolari. Risponde alla domanda dell'importanza di un ingresso più ampio e strutturato anche in Europa del Polo (da Forza Europa all'Unione per l'Europa). Traccia un bilancio molto positivo di quanto fatto dal suo governo soprattutto in ambito industriale, economico, del lavoro e dell'occupazione. Spiega la difficoltà a governare avendo i quattro più importanti quotidiani del paese contro. Vorrebbe un sistema liberale di destra, con un partito di sinistra all'opposizione democratico. Risponde alle domande sulle inchieste dei magistrati nei suoi confronti, citando i fatti di Napoli. Riconosce ad Antonio Di Pietro il servizio reso al paese e ritiene il suo impegno in politica utile. Parla dell'operato del Polo delle Libertà, all'insegna del buongoverno e ritiene che le forze che lo compongono si ripresenteranno alle elezioni prossime con il medesimo schieramento con l'unica differenza di non mettere sulle schede i simboli dei singoli partiti, ma direttamente i nomi dei candidati. Ritiene anomala la formazione tecnica dell'attuale governo, auspicando le nuove elezioni entro giugno. Spiega come Forza Italia sia, più del Partito Popolare, il maggior partito cattolico del paese. Illustra l'impegno nel sociale, in termini di solidarietà, secondo i valori cattolici, da parte del Polo. Si rammarica del fatto di non aver potuto attuare tutte quelle riforme sociali che Forza Italia aveva previsto nel programma, soprattutto per la difficoltà di dover continuamente far fronte ai continui attacchi subito da parte di numerose forze contrarie.