con passione per anni, ma allo stesso tempo si respira anche il clima giocoso di chi ha lavorato insieme in tutte le condizioni. Con il passare dei mesi, momenti di ritrovata unità si alternano a momenti di sconforto durante i quali i lavoratori si sentono privati della propria dignità e lasciati da soli.
Il sindacato e la politica rappresentano la speranza di tornare a lavorare, i soggetti che possono realmente sostenere i lavoratori della CEIT, un'azienda laziale che si occupa di telecomunicazioni.
Le assemblee litigiose e gli incontri fanno da contrappunto a una nuova quotidianità, fatta di corsi di formazione e di una ricerca costante e forsennata di lavoro. Nicodemo e i suoi compagni hanno di fronte uno scenario impensabile fino a qualche anno prima: hanno superato i cinquant'anni, ma si trovano senza lavoro e non ancora pronti per la pensione, senza aver ricevuto il minimo rispetto quando l'azienda li ha messi in mobilità.
Nel terreno comune del "non lavoro" nasce un rapporto dialettico tra i precari del mondo dell'audiovisivo e gli operai con l'obiettivo di elaborare in maniera condivisa le diverse fasi del documentario.
Dalle assemblee della FIOM alle manifestazioni di piazza in difesa del diritto al lavoro, dalle difficoltà quotidiane condivise con i colleghi agli aneddoti divertenti, il documentario racconta un pezzo d'Italia fatta di persone che chiedono con forza quello che è un diritto sancito dalla Costituzione: il lavoro.
Sorprende la capacità dello stesso protagonista di documentare non solo il mondo che lo circonda, ma anche di rappresentarlo in maniera creativa attraverso uno spot, dove quattro operai vengono abbandonati dal proprio datore di lavoro al bordo di una strada di campagna.
documentando la propria quotidianità e la lotta portata avanti insieme ai suoi ventisette colleghi. Chiudi